Perugia: il 2014 un anno particolarmente difficile per molte famiglie, ma con significativi segni di carità da parte di privati, realità produttive ed istituzioni con finalità sociali

Perugia: il 2014 un anno particolarmente difficile per molte famiglie, ma con significativi segni di carità da parte di privati, realità produttive ed istituzioni con finalità sociali

            Il 2014 sta per concludersi ed anche gli operatori e volontari della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve attendono il nuovo anno, come ogni credente in Cristo, con fede, speranza e carità affinché le povertà, non solo materiali e non solo causate dalla crisi in atto, possano attenuarsi per tante singole persone e famiglie.

L’anno che sta per concludersi è stato difficile anche a Perugia. Basti pensare che al Centro di Ascolto diocesano della Caritas sono giunte ogni settimana in media 300 persone (quasi il doppio rispetto al 2013) per essere ascoltate ed aiutate. La perdita del lavoro, della casa…, un familiare gravemente malato o una morte improvvisa possono mettere una famiglia in serie difficoltà economiche. Ma ci sono anche tante persone che giungono in Caritas perché non riescono più a pagare l’affitto, il mutuo, le utenze domestiche e a far fronte alle spese scolastiche. Genitori che si sentono umiliati, perché non possono far proseguire gli studi ai figli una volta terminata la scuola dell’obbligo. Anche l’acquisto dei generi di prima necessità è sempre più un problema vitale per non poche famiglie. All’“Emporio della Solidarietà” della Caritas diocesana, attivo dallo scorso 9 settembre presso il “Villaggio della Carità”, hanno ormai accesso più di 300 famiglie perugine. Queste, in quasi quattro mesi, hanno prelevato 23,7 tonnellate di generi di prima necessità (prodotti alimentari e per l’igiene) donati da diverse realtà produttive ed istituzioni con finalità anche sociali come la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, privati benefattori ed alcune comunità parrocchiali sensibilizzate durante l’“Avvento di Fraternità” della Caritas diocesana, che ha promosso una raccolta di offerte in denaro e di generi di prima necessità a favore del fabbisogno dell’“Emporio”; raccolta che terminerà dopo le festività natalizie.

«Il 2014 è stato un anno particolarmente difficile per molte famiglie – commentano in Caritas –, ma con significativi segni di carità. Quando c’è un’“emergenza” la generosità non si fa attendere, anche quella che può sembrare la più “piccola” si rivela immensa perché dà speranza. Basti pensare alle famiglie che, nel risolvere i loro problemi economici, hanno rinunciato all’aiuto del “Fondo di Solidarietà” delle Chiese umbre a favore di altre in difficoltà, o alle persone che hanno fatto piccole offerte e donato oggetti in segno di gratitudine per l’aiuto ricevuto. Anche questa è pedagogia della Carità, che in anni così difficili non fa venir meno la solidarietà».

Un luogo in cui le storie di coloro che ricevono e di coloro che donano si incontrano, è il “Villaggio della Carità” sorto all’inizio dell’anno che sta per concludersi (29 gennaio 2014), dove le persone sono accolte da altre persone che, pur con i propri limiti, cercano di mettere in pratica il Vangelo della Carità, condividendo, soprattutto, le sofferenze e le gioie di quanti arrivano per essere sostenuti nella loro vita spesso molto provata nello spirito e nel corpo. Gli operatori e i volontari che prestano servizio nelle strutture caritative della Chiesa perugino-pievese ringraziano quanti non fanno mancare il loro aiuto a queste opere in cui trovano accoglienza e conforto coloro che più di altri incarnano il volto di Cristo, gli “ultimi” e i più “piccoli”, ed augurano a tutti un sereno 2015, un altro anno in cui nessuno possa sottrarsi dal compiere gesti di Carità per il prossimo.