Malawi: Il Viaggio missionario di una delegazione umbra guidata dal cardinale Bassetti. Il porporato perugino ai giovani d’Africa: «Sappiate guardare al futuro con speranza e con la forza che viene dal Signore!»

Malawi: Il Viaggio missionario di una delegazione umbra guidata dal cardinale Bassetti. Il porporato perugino ai giovani d’Africa: «Sappiate guardare al futuro con speranza e con la forza che viene dal Signore!»

            Si concluderà il 19 aprile, con una sosta ad Addis Abeba (Etiopia), il viaggio nel continente africano, nell’anno del Giubileo della Misericordia, di una delegazione umbra di rappresentanti e operatori di Istituzioni civili e religiose guidata dal cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, di cui fanno parte anche la presidente della Regione Catiuscia Marini e l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Perugia Edi Cicchi. Dal 14 al 18 aprile la delegazione ha visitato il Malawi, soggiornando nell’Arcidiocesi metropolitana di Blantyre e nella Diocesi di Zomba gemellata con quella perugino-pievese da 25 anni.

 

Nell’Arcidiocesi metropolitana di Blantyre.        

Il cardinale Bassetti e tutti i membri della delegazione umbra sono stati accolti con grande calore e gioia dalle popolazioni delle località da loro visitate. Il 17 aprile, nella cattedrale di Blantyre, tantissimi giovani hanno partecipato alla celebrazione eucaristica presieduta dal porporato perugino con l’arcivescovo mons. Thomas Msusa, già vescovo di Zomba, animandola con canti, musiche e danze caratteristiche della Chiesa cattolica d’Africa.

            Il cardinale, nell’omelia, si è rivolto principalmente ai numerosi giovani presenti definendoli «la speranza di questa bellissima terra del Malawi e la speranza della Chiesa!. Grazie per il vostro sorriso, per l’allegria e la vivacità con cui partecipate alla liturgia eucaristica. I vostri canti e le vostre danze sono un vero inno di lode al Signore. In mezzo a voi si percepisce il senso di una Chiesa giovane e viva che si apre al futuro».

«Anche se le difficoltà non mancano, a motivo dei problemi sociali ed economici – ha evidenziato il porporato –, nutriamo la speranza di un tempo migliore. Per i cristiani le difficoltà e le persecuzioni non sono mai mancate, lo abbiamo ascoltato dagli Atti degli Apostoli, ma il Signore ci rassicura garantendo che nessuno ci potrà mai strappare dalla Sua mano, dal Suo amore misericordioso. E il libro dell’Apocalisse ci mostra il tempo futuro quando non esisteranno più né dolore, né povertà, né morte, ma tutti saremo riuniti insieme nella Casa del Padre. Che meraviglioso destino ci presenta la nostra fede cristiana. Il fine di ogni uomo è quello di vivere felice con Dio per tutta l’eternità. Ma, prima di tutto questo, c’è l’impegno qui su questa terra, a servizio della comunità ecclesiale e della società».

Il cardinale Bassetti ha poi ricordato, come lui stesso ha precisato, «le parole rivolte ai giovani qui a Blantyre, quasi trent’anni fa, da papa san Giovanni Paolo II: “Carissimi, non guardate ai problemi del presente come la fine della speranza e la morte dell’entusiasmo. Piuttosto, guardate alla vita tutta come ad un’opportunità di conversione, un’opportunità attraverso cui Dio vi parla e chiede il vostro contributo al benessere della vostra Nazione e del suo popolo in maniera duratura… Il Malawi ora ha bisogno di gente dal carattere forte, che conosca il proprio valore, ma che abbia anche l’umiltà di rivolgersi a Cristo per le grazie di cui ha bisogno” (5 maggio 1989). E con le parole di papa Francesco vi invito ad essere “uomini di speranza, perché la speranza ci parla di una sete, di un’aspirazione, di un anelito di pienezza, di vita realizzata, di un misurarsi con ciò che è grande, con ciò che riempie il cuore ed eleva lo spirito verso cose grandi, come la verità, la bontà e la bellezza, la giustizia e l’amore. La speranza è audace, sa guardare oltre la comodità personale, le piccole sicurezze e compensazioni che restringono l’orizzonte, per aprirsi a grandi ideali che rendono la vita più bella e dignitosa”. Cari ragazzi e ragazze, sappiate guardare al futuro con speranza e con la forza che viene dal Signore!».

 

A “Casa Perugia”, nella Diocesi di Zomba.

            Con la giornata a “Casa Perugia”, nella Diocesi di Zomba, il 18 aprile si è concluso il viaggio in Malawi della delegazione umbra. “Casa Perugia” è una struttura di accoglienza realizzata quindici anni fa dall’associazione diocesana perugina “Amici del Malawi” per missionari religiosi e laici che periodicamente giungono dall’Italia. Quest’associazione promuove da 25 anni progetti di sviluppo in campo socio-sanitario, scolastico, agricolo e della formazione professionale giovanile a favore della popolazione del Malawi, uno dei Paesi più poveri del continente africano, coinvolgendo in questi progetti anche istituzioni civili e realtà imprenditoriali umbre, dando vita ad una vera e propria forma di cooperazione internazionale.

            A “Casa Perugia” è stata celebrata la messa conclusiva di questo viaggio, iniziato in Sud Africa lo scorso 12 aprile, presieduta dal cardinale Bassetti con mons. George Tambala, attuale vescovo di Zomba, e con l’emerito mons. Allan Chamgwera.

Il porporato perugino, nell’omelia, a quasi tracciato un “bilancio” del viaggio in Africa «da tanto tempo atteso, qui in Malawi e in Sud Africa – ha evidenziato Bassetti –, dove ho potuto visitare la “missione” retta da alcune consacrate della Comunità di Gesù, fondata a Firenze nel 1970 da mons. Giuliano Agresti e alla quale sono molto legato. Sono grato al Signore per questi giorni di intensa visita alle varie comunità ecclesiali e alle opere di assistenza qui realizzate anche grazie alla collaborazione tra la Diocesi di Zomba, l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, l’Associazione “Amici del Malawi” e tanti benefattori. Ieri (il 17 aprile, n.d.r.) a Blantyre ho potuto salutare il caro fratello vescovo mons. Thomas Msusa, con il quale abbiamo collaborato per molti anni. Sono stati tre i vescovi di Zomba e tre gli arcivescovi di Perugia impegnati in questo accordo di amicizia e aiuto reciproco: i vescovi Chamgwera, Msusa e Tambala e gli arcivescovi Antonelli, Chiaretti e me. Accanto a noi vescovi hanno operato e operano tanti sacerdoti e fedeli laici, grazie al cui impegno si sono potute realizzare queste opere. Gratitudine devo poi esprimere alle istituzioni civili, in primo luogo la Regione Umbria e il Comune di Perugia».

 

«L’Anno Giubilare della Misericordia ci aiuti a far crescere questo amore, vera fonte di carità, di fraternità e gioia di vita».

«Tanta strada abbiamo percorso insieme e, se Dio vuole, ancora tanta ne percorreremo – ha auspicato il cardinale –. È bello poter aiutare tanti fratelli e sorelle, tanti bambini e ragazzi di questa bellissima terra, permettendo loro di vivere in maniera dignitosa, di potersi curare, di poter studiare, di lavorare e formarsi una famiglia. I problemi sociali sono presenti ovunque, anche in Italia, ma noi siamo ben lieti di potervi offrire aiuto, frutto del nostro amore per voi, fratelli nel Signore. La Chiesa cresce e si ramifica solo se all’interno di sé vive di carità e di amore fraterno. È mio desiderio che questo amore tra le nostre comunità ecclesiali cresca e si estenda sempre di più. L’Anno Giubilare della Misericordia ci aiuti a far crescere questo amore, vera fonte di carità, di fraternità e gioia di vita».