Perugia: La solennità della Madonna delle Grazie, protettrice della città e dell’Archidiocesi, nella cattedrale di San Lorenzo l’11 e il 12 settembre

Perugia: La solennità della Madonna delle Grazie, protettrice della città e dell’Archidiocesi, nella cattedrale di San Lorenzo l’11 e il 12 settembre

Nel giorno in cui la Chiesa celebra il Santissimo Nome di Maria, il 12 settembre, a Perugia è tradizione festeggiare la Madonna delle Grazie, protettrice della città e dell’Archidiocesi, la cui venerata immagine dipinta su una colonna della cattedrale è attribuita alla scuola del Perugino. Con questa festa mariana è solito avviare ufficialmente il nuovo Anno pastorale, che vedrà impegnato il cardinale Gualtiero Bassetti nella Visita pastorale alle comunità parrocchiali delle sette Unità della Prima Zona pastorale dell’Archidiocesi (Perugia città), dal 25 settembre, giorno di apertura della Visita con la Veglia zonale nella chiesa di Santa Lucia, al 26 febbraio 2017, giorno dell’Assemblea conclusiva zonale nella chiesa dell’Oasi di Sant’Antonio.

            Quest’anno la ricorrenza mariana perugina sarà particolarmente significativa per due eventi: la costituzione della “Venerabile Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello nella cattedrale di San Lorenzo”; la celebrazione del 25° anniversario dell’ordinazione sacerdotale del vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, che si terrà lunedì 12, alle ore 18, in San Lorenzo.

Il primo evento è in programma domenica 11 (ore 17), che precede in cattedrale l’ostensione della reliquia del Sant’Anello (ore 17.30) e la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Bassetti per i novelli sposi e fidanzati (ore 18). Si tratta della cerimonia di “vestizione” dei 25 confratelli che attualmente costituiscono la “Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello” di antica origine, come spiega la medioevalista Giovanna Casagrande.

 

Una confraternita risalente alla seconda metà del XV secolo dalle finalità sempre attuali.

«Costituita nel 1487 per volontà di Bernardino da Feltre, che fu il primo ad aderirvi – sottolinea la prof.ssa Casagrande –, la “Confraternita di San Giuseppe e del Santissimo Sacramento”, questo era il suo nome originario, si sviluppò attorno alla reliquia del Sant’Anello per incrementarne il culto e la devozione. Per quattro secoli le adesioni si contarono a centinaia fino alla seconda metà dell’800, quando la confraternita sfumò. Tra i suoi numerosi confratelli c’erano uomini e donne, laici ma anche chierici e religiosi. La confraternita ha rappresentato, attraverso la sua attività prettamente devozionale, l’emblema della Sacra Famiglia di Nazareth, quindi il modello della famiglia cristiana».

Oggi un gruppo di laici e religiosi ha inteso ridare vita a questa confraternita che «ha come fini principali – si legge nel suo Statuto approvato dal cardinale Bassetti – la santificazione dei confratelli, la custodia della reliquia del S. Anello conservata nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, l’esercizio del culto pubblico e la promozione di opere di carità fraterna. Per realizzare tali fini, la confraternita si propone in particolare di: a) vivere come aggregazione ecclesiale che aiuta i confratelli a realizzare pienamente la propria vocazione cristiana mediante un’intensa vita spirituale; b) ravvivare le manifestazioni del culto pubblico e della pietà popolare nella città e nell’Archidiocesi Perugina; c) promuovere iniziative per la formazione permanente dei confratelli; d) sostenere iniziative di carattere educativo, culturale, di assistenza e di accoglienza, tenendo conto delle necessità locali e del progetto pastorale diocesano».

Sono stati chiamati dai confratelli a ricoprire gli incarichi di priore, Roberto Tittarelli, di vice priore, Tommaso Vicarelli, di camerlengo, Francesco Tugliani, di segretario, Fabio Ercoli, di provveditore, Andrea Fumanti, di cappellano, don Riccardo Pascolini, di custode della reliquia, don Simone Sorbaioli.

 

Si rinnova nella festa della Madonna delle Grazie la “Calata” del Sant’Anello.

Dopo la cerimonia di vestizione dei confratelli, in San Lorenzo, per la festa della Madonna delle Grazie, si rinnova l’ostensione della reliquia del Sant’Anello, la cosiddetta “Calata”, che avviene attraverso un sistema meccanico con cui il reliquiario raggiunge il piano dell’altare dell’omonima cappella. La reliquia rimarrà esposta fino alle ore 19 del 12 settembre, quando verrà riposta nel reliquiario al termine della celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo ausiliare mons. Giulietti in occasione del 25° della sua ordinazione presbiterale. 

Nei secoli passati forte è stato il legame delle autorità civili perugine a questa reliquia, che fu da loro tenuta nella “cappella dei Decemviri” del palazzo comunale dei Priori fino al 1488, anno in cui le stesse autorità decisero di affidarne la custodia ai canonici di San Lorenzo, portandola in cattedrale. Ancora oggi è al suo interno, nella cappella del “Santo Anello”, contenuta in un bellissimo e prezioso reliquario di argento e rame conservato in una cassaforte posta ad otto metri d’altezza sopra l’altare e protetta da una serie di grate e sportelli in metallo che vengono aperti con 14 chiavi in possesso delle autorità municipali (sette) e religiose (cinque), del Nobile Collegio del Cambio e del Collegio della Mercanzia (una ciascuna).

Il “Santo Anello”, al di là della devozione e delle attese popolari, ha per la Chiesa un significato simbolico della santità, stabilità, fecondità del matrimonio cristiano, messo sotto la protezione della Madonna e di san Giuseppe, in un tempo di crisi per la famiglia.

 

Il concerto-testimonianza della cantautrice Debora Vezzani.

La prima giornata della festa della Madonna delle Grazie (domenica 11) si concluderà in serata (ore 21), sempre in San Lorenzo, con un’iniziativa promossa dalla neo confraternita: il concerto-testimonianza di Debora Vezzani, giovane con una storia familiare molto difficile alle spalle, cantautrice di bravi che possono essere definiti dei veri e propri inni alla vita e alla speranza, tra cui “L’amore vincerà”, canzone intonata dalla nota suor Cristina, «un esplicito riferimento al trionfo del cuore di Maria – spiega la stessa autrice –, più in generale, al messaggio di Gesù, del Vangelo».