L’intervento di saluto alla Messa crismale del vescovo ausiliare mons. Giulietti. «Gioia e gratitudine per l’abbondanza di vocazioni al presbiterato, ma anche alla vita consacrata
Il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, nel suo intervento di saluto al cardinale Bassetti a inizio della Messa crismale – che lo stesso porporato ha definito «una presentazione semplice, familiare, ma anche piena di contenuti e di cuore» -, ha evidenziato l’esperienza della Visita pastorale (2013-2017). Un importante evento ecclesiale che consente al cardinale «di toccare con mano la reale consistenza di questa realtà – ha sottolineato mons. Giulietti –: comunità cristiane vive, in cui l’unzione spirituale si traduce in frutti di carità, fraternità, gioia e santità vera, sia pure nella dimensione della ferialità e in mezzo a difficoltà di ogni genere».
«Alla vigilia della cena pasquale – ha proseguito il vescovo ausiliare –, dove Cristo, Signore e Maestro, si è piegato con amore infinito sui piedi di coloro che di lì a poco lo avrebbero abbandonato, i suoi preti rinnovano le promesse dell’ordinazione. Chiamati “senza alcun merito nel numero dei ministri”, essi svolgono un compito insostituibile nell’annunciare, offrire e celebrare la misericordia del Signore. Stasera tutto il popolo santo si stringe con la preghiera e l’amicizia fraterna attorno a loro, ringraziando Dio per la loro vocazione e invocando la forza e la luce dello Spirito sul loro ministero».
Il vescovo ausiliare, come è consuetudine, ha ricordato «i confratelli che hanno concluso nell’anno trascorso il loro cammino terreno: mons. Elio Bromuri, mons. Rino Valigi, don Alviero Mencaroni e mons. Silvio Corgna. La tristezza per averli perduti in questa vita è stata mitigata dall’esperienza delle grandi manifestazioni di affetto e riconoscenza della loro gente in occasione delle esequie e anche dalla personale testimonianza di fede, umiltà e generosità offerta da ciascuno di essi nell’affrontare la morte e nel disporre dei propri beni». Nel contempo ha voluto rendere partecipe tutto il popolo di Dio della «gioia di chi quest’anno vive particolari anniversari sacerdotali: il 1° anno di sacerdozio di don Lorenzo Perri; i 25 anni di ordinazione di don Calogero di Leo, don Amerigo Rossi, padre Bruno Ottavi OFM e del sottoscritto (mons. Giulietti è stato ordinato sacerdote il 29 settembre 1991, n.d.r.); i 50 anni di ordinazione di don Alviero Buco, don Francesco Bastianoni, don Abele Brunetti, don Saulo Scarabattoli, don Umberto Stoppa e anche lei, eminenza (il cardinale Bassetti è stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1966, n.d.r.); i 60 anni di ordinazione di don Nazzareno Marchesi, don Aldo Milli e don Ignazio Zaganelli; i 65 anni di ordinazione di mons. Aldo Federici e don Siro Nofrini, che è anche il nostro decano, avviandosi ai 91 anni».
Mons. Giulietti, citando nel suo saluto anche i seminaristi diocesani, ha detto: «Ringraziamo ancora il Signore per il dono di due giovani che sono entrati nell’Anno propedeutico, portando a 22 il numero dei seminaristi perugino-pievesi (18 al Seminario Regionale, 1 al Seminario Romano e 3 diaconi di prossima ordinazione). L’abbondanza di vocazioni al presbiterato, ma anche alla vita consacrata, che la nostra Diocesi sta conoscendo in questi anni è fonte di gioia e di gratitudine, e incoraggia a lavorare perché ogni giovane possa comprendere, accogliere e rispondere generosamente alla chiamata del Signore».
«Siamo infine felici che Papa Francesco – ha concluso il vescovo ausiliare – abbia chiamato lei, eminenza, a comporre i testi della Via Crucis del venerdì santo al Colosseo; porterà infatti al cospetto del mondo intero, attraverso le sue parole di pastore, anche la realtà viva della nostra Chiesa: dei suoi poveri e della sua carità; delle persone ferite dalla vita e dei cirenei che non cessano di sostenere le loro croci; del popolo sofferente e glorioso e dei preti che ne sono guide e amici. Sarà certamente una consolazione per tutti noi. Grazie».



