Nel pomeriggio della solennità di Pentecoste (domenica 8 giugno) il cardinale Gualtiero Bassetti prenderà possesso del “titolo” della basilica di Santa Cecilia in Roma


 

 Il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, prenderà possesso del “titolo” che lo incardina nella Chiesa di Roma, cioè quello di Santa Cecilia, domenica prossima, 8 giugno, alle 17.30. A dare l’annuncio ufficiale, lo scorso 3 giugno, è stata la Sala Stampa della Santa Sede. A seguire i riti dell’immissione e la celebrazione eucaristica, con i quali il porporato perugino prenderà possesso della basilica di Santa Cecilia in Trastevere, ci sarà anche un folto gruppo di fedeli dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, che partirà in autobus dal capoluogo umbro nel primo pomeriggio (per info sull’evento, prenotazioni e adesioni è possibile contattare la Segreteria Generale della Curia: 075.5750324 / segreteria.generale@diocesi.perugia.it).

            Ancora è forte l’emozione provata dai fedeli perugino-pievesi il giorno del Concistoro (lo scorso 22 febbraio), quando Papa Francesco ha creato cardinale il loro arcivescovo, non solo perché è il primo presule perugino ad aver ricevuto la berretta cardinalizia dalla metà dell’Ottocento ad oggi, ma soprattutto per avergli assegnato il “titolo” della basilica di Santa Cecilia in Trastevere; “titolo” che fu di un grande Pastore della Chiesa, l’indimenticabile cardinale Carlo Maria Martini.

Questa basilica romana, il cui rettore è il noto compositore e direttore del Coro della Diocesi di Roma mons. Marco Frisina, è tra le più antiche ed importanti della capitale, risalente al V secolo con trasformazioni architettoniche avutesi nel tempo fino al suo completamento (secoli XVI-XVII). L’istituzione del “titolo” cardinalizio è antichissimo, risalente con probabilità subito dopo il martirio di santa Cecilia, avvenuto all’inizio del III secolo, quindi anteriore all’editto di Costantino. Il complesso della Basilica sorge - narra la leggenda - nell’area in cui si trovava la casa della santa martire. Papa Urbano I, che aveva convertito il marito di Cecilia, Valeriano, ed era stato testimone del martirio, «...seppellì il corpo di Cecilia tra quelli dei vescovi e consacrò la sua casa trasformandola in una chiesa, così come gli aveva chiesto». Durante i lavori di ristrutturazione della basilica, effettuati sul finire del XVI secolo, fu aperto il sepolcro di marmo e nell’ulteriore cassa di cipresso che esso racchiudeva, si ritrovò il corpo quasi integro della santa, vestito di bianco e con il segno delle ferite sul collo. L'evento fu considerato miracoloso tanto che anche Papa Clemente VIII venne a constatarlo. Si commissionò allo scultore Stefano Maderno la riproduzione della figura così com'era stata ritrovata. L'eccezionale opera in marmo è attualmente esposta sotto l'altare maggiore.

La presa di possesso del “titolo” di Santa Cecilia da parte del cardinale Bassetti avviene in un giorno particolarmente significativo per la Chiesa, la domenica di Pentecoste, che anche a Perugia si celebra ad iniziare dalla sua vigilia (sabato 7 giugno, ore 21) con la consueta e partecipata Veglia di Pentecoste nella cattedrale di San Lorenzo. Alla Veglia, per desiderio del cardinale, sono invitate tutte le aggregazioni laicali dell’Archidiocesi, per invocare insieme il dono dello Spirito e i suoi frutti: la comunione nella diversità, la docilità alla volontà di Dio nel servizio laicale all’edificazione della Chiesa e alla costruzione del Regno di Dio nella storia. La Veglia sarà animata dal Coro diocesano dei Giovani “Voci di Giubilo” e vedrà la celebrazione della Confermazione di alcuni giovani e adulti.

Domenica 8 giugno vede anche tutta la Chiesa impegnata nella preghiera per la pace in Medio Oriente, quando in Vaticano, su invito di Papa Francesco, si incontreranno per dialogare e pregare il presidente palestinese Abu Mazen e quello israeliano Simon Peres.