Perugia: Grande attesa tra i giovani per la Veglia di preghiera d’Avvento con il cardinale Gualtiero Bassetti dal titolo “Dio, rifugio e fortezza” tratto dal Salmo 46

Perugia: Grande attesa tra i giovani per la Veglia di preghiera d’Avvento con il cardinale Gualtiero Bassetti dal titolo “Dio, rifugio e fortezza” tratto dal Salmo 46

          «La Veglia di preghiera d’Avvento dei giovani con il cardinale Gualtiero Bassetti, come quella di Quaresima, è un appuntamento promosso dalla nostra Pastorale giovanile diocesana che richiama sempre centinaia di giovani non solo provenienti da parrocchie e gruppi ecclesiali». A sottolinearlo è don Francesco Verzini, condirettore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile di Perugia-Città della Pieve, alla vigilia della Veglia d’Avvento in programma giovedì 15 dicembre (ore 20.45) nella cattedrale di San Lorenzo. Il giovane sacerdote perugino evidenzia con soddisfazione che a prendere parte a questo importante appuntamento spirituale «ci sono anche ragazzi e ragazze alla ricerca di Dio, perché è un Dio che nasce e che rischiamo di non vederlo – ricorda don Verzini –, ma è Lui la risposta e la speranza ai tanti interrogativi dell’umanità».

            Il tema centrale dell’atteso incontro dei giovani con il loro pastore Gualtiero ha per titolo “Dio, rifugio e fortezza”, tratto dal Salmo 46: “Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce. Perciò non temiamo se trema la terra, se crollano i monti nel fondo del mare…”. La recita di ogni versetto del Salmo, attraverso la proiezione di un “video-provocazione”, sarà affidata ad alcune persone che hanno visto questa Parola di Dio incarnarsi nella loro vita: il cardinale Bassetti, le clarisse del monastero di clausura di Sant’Agnese, due fidanzati che a breve si sposeranno e un seminarista, la cui testimonianza concretizzerà l’esortazione dello stesso Salmo, cioè come nella sua vita Dio è stato “rifugio e fortezza”.

            A seguire ci sarà la lettura del Vangelo di Matteo (Mt 14, 22-33), che narra l’episodio in cui Gesù cammina sulle acque e l’apostolo Pietro è con lui ma ha poca fede e dubita del Signore; poi l’omelia del cardinale e l’adorazione eucaristica introdotta dalle parole di papa Francesco alternata da canti, silenzio e da preghiere di intercessione. Queste saranno lette da cinque giovani legati alle realtà per cui si prega: persone terremotate e sfollate, martiri, profughi, giovani e vocazioni e comunità ecclesiale.

            «E’ importante attualizzare la preghiera alle odierne esperienze di vita che devono coinvolgere e interrogare sempre più noi giovani – commenta don Francesco Verzini –, nonostante le difficoltà che esse comportano e che ciascuno è chiamato ad affrontare. Essere in Avvento significa percorrere la via che ci conduce a Betlemme, a vedere un Dio che prende carne per camminare con l’uomo rendendosi presente nella vita di ciascuno».

«Nonostante ci sia difficoltà nel vedere questo Dio in ciò che accade all’umanità – conclude il condirettore della Pastorale giovanile –, Dio stesso, non dimentichiamolo, soffre e piange per e con i suoi figli. Bisogna far capire ai giovani che stiamo per celebrare il Natale, ma nel mondo sono in pochi ad accorgersene. Dopo aver ricevuto il messaggio di speranza che giunge ogni anno anche dalla Veglia di preghiera d’Avvento, i giovani sono chiamati a trasmetterlo a quanti condividono i loro luoghi di vita: la famiglia, la scuola, l’università, il lavoro, la parrocchia, l’oratorio, lo sport, il divertimento…».