Perugia: la Chiesa diocesana si appresta ad accoglie tre nuovi sacerdoti.

Perugia: la Chiesa diocesana si appresta ad accoglie tre nuovi sacerdoti.

Da sabato 28 giugno, vigilia della solennità del ss. Pietro e Paolo, i sacerdoti diocesani perugino-pievesi saranno centodiciassette, con l’ordinazione presbiterale di Marco Cappellato, Lorenzo Marazzani e Matteo Rubechini. Ad ordinarli nel pomeriggio del 28 giugno (ore 18), nella cattedrale di San Lorenzo in Perugia, sarà il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti e l’intera Chiesa diocesana accoglierà Marco, Lorenzo e Matteo con immensa gioia. L’ordinazione di uno o più sacerdoti per una comunità ecclesiale diocesana rappresenta un evento significativo ed è segno di fecondità e di crescita nella realizzazione del progetto di Dio per la salvezza degli uomini. Tre nuovi sacerdoti sono una grande speranza e ricchezza per la comunità ecclesiale che li ha generati nel sacerdozio e per il popolo di Dio che andranno a servire, in particolare per le comunità parrocchiali in cui presteranno il primo servizio pastorale coadiuvando i parroci. Se don Matteo Rubechini, dopo l’ordinazione, proseguirà i suoi studi teologici a Roma, don Marco Cappellato e don Lorenzo Marazzani saranno impegnati rispettivamente nelle Parrocchie delle Unità pastorali di Passignano-Tuoro sul Trasimeno e di San Sisto-Lacugnano-Sant’Andrea delle Fratte.

Ma chi sono i tre che saranno sacerdoti diocesani il 28 giugno e come è nata in loro la chiamata a servire il Signore a la sua Chiesa? La vita e la vocazione di Marco Cappellato, detto Pino dagli amici, è riassunta nella una frase di Gesù che dice “gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date”. «Questa, infatti, – racconta – è la frase che descrive meglio quello che è stato il mio cambiamento interiore». Nato a Monza, ha vissuto fino all’età di 28 anni a santa Margherita di Lissone. Era un giovane come tanti che dopo la cresima «scappa» via. Lavora per 12 anni come idraulico, ma quella domanda è sempre lì: «che senso ha la vita e per che cosa ne vale la pena vivere?». A 24 anni decide di cambiare qualcosa e per caso capita con amici al Campo Caritas in Case Basse di Nocera Umbra durante il sisma del 1997. Da lì inizia un percorso interiore e geografico segnato dalla morte di suo padre. Lasciato il lavoro va a vivere nella Casa Caritas in Sanfatucchio (Pg). Una sera va ad ascoltare la testimonianza di fede Lia Trancanelli che parla del marito Vittorio, morto da poco. Le ultime parole che Vittorio disse a Lia guardando il figli, quello naturale e quelli in affido, «per questo valeva la pena vivere» lo colpiscono. «Mi sembrava – racconta Marco – di aver trovato il grande senso della vita: aiutare e imparare a voler bene agli altri. Decisi in seguito di entrare in Seminario». Vocazione adulta anche quella di Lorenzo Marazzani, 46 anni, di Trevi (Pg). Anche lui con gli anni si allontana dalla Chiesa e da Dio. Lavora e ritrova «il Signore Gesù Cristo e la maternità della Chiesa a Perugia, attraverso la predicazione cosiddetta dei “Dieci Comandamenti” e all’esperienza del Cammino Neocatecumenale». Dalla conversione arriva alla vocazione ed inizia il cammino di formazione presbiterale nel Seminario Regionale Umbro in Assisi, «con una grande gratitudine che ha costituito la forza e la spinta più grande per intraprendere questo percorso a quarant’anni». Ordinaria e straordinaria allo stesso tempo è invece la storia di Matteo Rubechini, 25 anni, di Perugia, che già a 10 anni dice che da grande farà il prete. La sua famiglia non lo ostacola, ed è lì che «respira» la preghiera «soprattutto da mia nonna» e scopre progressivamente «la realtà celeste», «soprattutto all’indomani della morte del mio amato nonno». La vocazione sostenuta, pur nelle prove, dal «servizio all’altare, durante la messa», e «dall’umile esempio» del suo parroco di allora. «Legata a questo desiderio – aggiunge Matteo – è emersa gradualmente anche la responsabilità di chi solo sulla via del sacerdozio comprende di poter essere sale e luce per il mondo che abita».

Il cardinale Gualtiero Bassetti, con queste parole, accoglie nel Presbiterio diocesano Marco, Lorenzo e Matteo: «ogni vocazione è dono ed è al tempo stesso la riprova della vitalità di una comunità ecclesiale».

«Umbria Radio» trasmetterà in diretta la solenne celebrazione eucaristica dell’ordinazione sacerdotale sulle frequenze 92.000 e 97.200 e in streaming su www.umbriaradio.it .