Perugia: una giornata di educazione allamore per ragazzi delle scuole medie denominata Se questo è amore – Il volo della Crisalide

Si terrà domenica 16 novembre (ore 9.30-18), presso il Centro Mater Gratiae in Montemorcino di Perugia, la giornata di educazione all’amore per i ragazzi delle scuole medie organizzata dall’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile, che prende spunto dal ciclo di incontri di successo “Se questo è amore - Il volo della Crisalide”.
Sarà suor Roberta Vinerba, francescana diocesana, catechista e autrice di numerose pubblicazioni sul rapporto fede-giovani conosciute in tutta Italia e tradotte anche all’estero, a confrontarsi con i giovanissimi sulle tematiche della corporeità, delle emozioni, dei sentimenti, della sessualità e delle relazioni.
Le scorse edizioni di “Se questo è amore”, curate sempre da suor Roberta Vinerba, sono state molto apprezzate ed hanno visto la partecipazione di centinaia di ragazzi provenienti anche da altre regioni italiane. “Se questo è amore” ha costituito una novità educativa per il tentativo di offrire una piattaforma comune nella quale si ritrovano ragazzi, educatori e genitori. Questi ultimi hanno, in quello che ascoltano, una sorta di “chiave di accesso” per tentare un approccio dialogico con i propri figli in un tempo nel quale il dialogo è indispensabile ma anche difficile, su un argomento di vitale importanza che trova spesso, i genitori stessi, impreparati.
«Insieme ai ragazzi – annuncia suor Roberta Vinerba – i loro animatori e, se vogliono, anche i genitori potranno assistere all’incontro di domenica prossima, in una sala adiacente munita di maxischermo. L’intento è quello di ragionare con i ragazzi sui temi che in questa fase della loro crescita li impegnano in maniera spesso drammatica. Parlarne a partire dagli strumenti che conoscono: la musica, il teatro, l’umorismo, l’ironia; cercando di trasmettere, attraverso il linguaggio delle emozioni, la bellezza del dono del proprio corpo e dell’impegno ad amare, senza banalizzare le prime esperienze, le prime, spesso dolorosissime, “cotte”».